Cari Pezzenti,
la problematica che mi affligge di questi tempi è la perdita di quei sette/otto chili di peso corporeo che ho accumulato durante l’inverno. L’estate si avvicina, gli inviti in barca fioccano, tant’è che ho dovuto fissarne alcuni addirittura per il mercoledì mattina, dovendo riservare il week end (dove ci sono più possibilità di essere visto) ad imbarcazioni superiori ai venti metri e che ormeggino come minimo in Riva degli Schiavoni. Per non parlare del Redentore: in tale occasione si stanno contendendo la mia presenza sia il Cipriani che l’imbarcazione del Presidente Zaia, asseritamente intenzionato ad avere da me alcune informazioni sulle operazioni in colonna, che lo affascinano parecchio.
Vedremo…
Il problema è che, a furia di offrire gratis aperitivi a destra e a manca, una curiosa pancetta fa capolino tra le mie tettine decorate, in punta di capezzolo, da alcuni peletti matti del medesimo colorito metastatico dei miei capelli unti… No fashion, direbbe il mio amico Artù, un nobile congolese trapiantato in Borgogna dove vende affettatrici di prosciutto della Mercedes (roba di classe, roba che costa…).
Ho contattato il mio dietologo per una consulenza telefonica: ovviamente il numero è a pagamento ma poiché io sono official endorser della Vodafone, non pago la bolletta, ca va sans dire…
Erminio è un ex promotore finanziario come me, ma una volta ha assistito in Cassazione una parte civile nel processo di mafia che vedeva imputati Totò Riina ed altri sei della cosca. Quando durante il controesame dell’imputato ha chiesto se era assicurato e se gli interessavano dei pronti contro termine hanno capito che non aveva mai preso la laurea in giurisprudenza (neanche il diploma di geometra, se è per questo, ma è un altro film) e lo hanno sgridato… Da allora si è messo a fare il nutrizionista, che tanto lui è stato insieme per sei anni a una che aveva un bar per vegetariani pertanto le cose le sa. Dice che gli han dato la laurea ad honorem a Scalea e io non ho motivo di dubitarne.
Erminio mi fa comunque un programmino per perdere 7 chili nei restanti quarantacinque giorni che mi separano dall’inaugurazione della nuova barca di Mirkino (vero nome: Mirko Pelagatti): poiché voi pezzenti sicuramente ignorate chi è, sappiate che si tratta del DJ del Kà-Gola, il noto locale aperto da Freddi Mattiuzzo a Ipanema e poi trasferito, armi e bagagli, a Chioggia a causa di uno screzio con un narcotrafficante boliviano che gli aveva promesso di fargli la faccia come il crollo di una diga. Door selection severissima, consumazione coattiva € 175,00, donne pagamento doppio se ci sono io (altrimenti ne vengono troppe…), musica di classe: chill-dub-tecno-palparock, Naomi Sedaval, Trio Orgasmatron, Sud Sound System Revisited, Renzo Bossi Diggei… Roba appena arrivata da Londra, la piccola Spinea, di classe, non scaricabile, masterizzata su cd d’oro profumati con Eau d’Issey, roba che costa…
Tornando ad Erminio, il programma era molto semplice: digiuno totale.
Gli ho detto: “Herman” (ci tengo a farlo sentire importante) “io ho dei sabati di un certo livello da adempiere, non posso svenire in mezzo alla pista mentre la gente mi batte le mani sul ritmo di “Love Love Love” di Gianni Sannazzaro urlando in preda al panico “Saimon Non Sposarti! Saimon Non Sposarti!”. Vedevo che non capiva.
“Herman, ascoltami”, gli ho messo una mano sulla spalla notando che indossava una giacca con spalline imbottite probabilmente comprata in un negozio vintage anni ottanta di Soho, a Scaltenigo. “Io ho bisogno di energie, non posso digiunare, devo ballare, strusciarmi, essere sempre positive, proporre bond della Grecia ma al contempo avere il pisello sempre in tiro, in caso servisse”.
Herman si è versato un bicchiere di acqua minerale e colgate (dice che fa bene per la ritenzione idrica) e mi dice che non mi resta altro da fare che iscrivermi alla nuova palestra che ha aperto sua cugina, la Luana.
Me la ricordo la Luana, facevamo ragioneria insieme: all’epoca si metteva le Lumberjack, sorta di surrogato pellagroso delle Timberland, per cui non le ho mai permesso di avvicinarmi, ma aveva le tette grosse. “Proviamo”, ho detto.
La palestra della Luana ha già un nome che mi piace: “F4V” ovvero “Fit For Vips”. Dentro c’è gente che conta: metalmeccanici cassintegrati della Miralanza che fanno i carpentieri in nero (gente col Cayenne minimo, eh!), consulenti di infortunistica stradale ramo balcanico, c’è anche uno che stava con la Molly prima che lei lo lasciasse per mettersi con me… Ci ho parlato una volta, mi ha detto: “Saimon, sono molto orgoglioso di essere stato lasciato dalla mia fidanzata per te. Vuol dire che sono quasi al tuo livello”.
Appena entro mi avvicino alla reception ed estraggo il rotolo da dimostro (composto da un fascio di rubli che mi ha portato Mauro P2 dall’Ucraina l’ultima volta che è andato a bagasce con sopra un foglio viola del monopoli) la tipa mi fa: “Saimon, vuoi scherzare? Siamo noi che dovremmo pagare te per entrare in questa palestra”. Le dico “Darling, non scherzare, vuoi che mi porti in giro questo pesantissimo rotolo di soldi??? Dopo devo andare a ballare, se non me ne libero in qualche modo ostacolerà la mia mossa segreta da ballo del venerdì sera, la Saimon – Special Vacoom 9.0”. Ma la tipa mi guarda sgranando gli occhi: “Se la titolare sa che ti ho fatto pagare, mi licenzierà!!!” e si mette a piangere… Le dico “Ok, baby”, passerò alla pizzeria Valmarana a pagare un po’ di conti di tavoli a caso, per alleggerirmi.
Vado a cambiarmi. Il primo problema è che ho gli stessi calzini da sette giorni: quella puttana della donna delle pulizie non viene più solo perché son tre settimane che non la pago. Baldracca. Il fetore che ne esce si frammista a quel prodotto per capelli che uso per combattere l’incipiente calvizie, ne esce un gradevole aroma di curry. Grattandomi una chiappa dico al mio vicino di spogliatoio: “eh, maledetti cingalesi… gli dai un foglio verde per toglierteli dai coglioni, loro e le loro cazzo di rose, e quando se ne vanno ti hanno già impestato dei loro odori”. Il tipo sembra cascarci, e per questa volta sono salvo.
Secondo problema: per combattere la trippa e la pappagorgia (grasso che si accumula sotto il mento e mi fa sembrare un cardinale pedofilo) mi spalmo di AbdoSculpt della Collistar che però compro da un tizio napoletano che la vende al Bar Dai Fradei. Conclusione: sono tutta un irritazione, sembro una salsiccia rossa e ciò non è tanto confacente col mio completino di Louis Vuitton canotta e slippini che volevo usare che fare il tapis roulant.
Come farò?